L’acqua è un bene prezioso e non va sprecata, a tanto maggior ragione in estate, quando le piogge non intervengono e fiumi e falde sono quasi esauriti. Fare giardinaggio in questa situazione obbliga – se non altro moralmente – a cercare soluzioni che consentano di non utilizzare una goccia in più di quanto è necessario per dissetare le piante coltivate. Anche perché in molte località italiane sono in vigore ordinanze comunali che impongono di annaffiare orti e giardini solo fra le 20 e le 8, il che non significa che si disponga di acqua a volontà in quelle 12 ore: quella poca disponibile va utilizzata bene.
Ecco le 10 idee migliori per risparmiare acqua mentre si annaffia, fra azioni di semplice buonsenso, riciclo e nuove attrezzature che trovate nel vostro Centro di Giardinaggio preferito.
- Raggruppare le “assetate”. In giardino, ma anche in terrazzo e sul balcone, riuniamo in un’unica aiuola o zona tutte le piante che desiderano più acqua, annaffiando in abbondanza solo queste. In giardino il vantaggio è evidente: anziché distribuire ovunque tanta acqua, potrete calibrarla sul massimo (vale anche per l’impianto automatico) in una o poche aiuole, destinando alle altre molto meno liquido. Ma anche in vaso si crea un microclima più umido che riduce la traspirazione e l’evaporazione, consentendo di bagnare un pochino meno.
- Annaffiare di sera. Se bagnate di sera, dopo le 20 fra giugno e luglio e le 19 in maggio e agosto, l’acqua non evaporerà subito, scaldata dal sole, ma resterà disponibile per le radici per circa 12 ore. Si può fare sia impostando l’impianto automatico, sia manualmente con la canna, dopo il lavoro.
- L’acqua di lavaggio della verdura. Lavate verdura e frutta mettendola a mollo in una bacinella piena d’acqua? Non buttate questo liquido prezioso: versatelo negli annaffiatoi o nei bidoni di raccolta. Contiene anche un po’ di sali minerali disciolti da ortaggi e frutti, quindi è perfetto per annaffiare.
- L’acqua del condizionatore. L’acqua di condensa del condizionatore è demineralizzata, ma si può utilizzare lo stesso per annaffiare le piante. Basta concimarle con la dose massima di fertilizzante indicata in etichetta del prodotto scelto.
- Sottovasi e riserva d’acqua. Mettere il sottovaso in piena estate, da metà maggio a metà settembre, è un obbligo per quasi tutte le piante da balcone o terrazzo (fanno eccezione solo le succulente): si evita che scivoli via inutilizzata e, con le alte temperature, viene riassorbita dal terriccio al massimo in un’ora. Ancora meglio i vasi con riserva d’acqua, che la cedono solo quando le radici la chiedono.
- La conca. Quando mettete a dimora un arbusto o un albero, create una conca di circa 80 cm di diametro attorno al fusto: qui si raccoglierà l’acqua che erogherete, e non andrà dispersa nel terreno intorno, raggiungendo invece direttamente le radici.
- Raccogliere la pioggia. Raccogliere l’acqua piovana è l’“uovo di Colombo”: tanta acqua a costo zero, solo quello per attivare l’impianto di raccolta. Vi servono uno o più bidoni capienti, anche di riciclo, purché ben lavati o comunque esenti da sostanze tossiche, i raccordi per deviare la pioggia dalle grondaie al bidone, un rubinetto nella parte bassa del bidone per riempire l’annaffiatoio. Non potete usare l’annaffiatoio perché avete un giardino grande? Allora installate una cisterna sotterranea con una pompa per il prelievo dell’acqua: costa un po’, ma non ve ne pentirete mai!
- L’impianto automatico. In giardino e in terrazzo l’impianto automatizzato, governato dalla centralina di controllo, permette di distribuire singole gocce d’acqua nei pressi delle radici delle piante, in modo che queste possano utilizzare tutto il liquido senza farlo scendere in profondità fuori portata.
- Le ali gocciolanti. Se avete un frutteto organizzato su file, o anche solo alberi ornamentali in fila, installate un impianto ad ala gocciolante: il gocciolatore si pone vicino al tronco di ciascun albero, in modo che la goccia cada proprio dove insistono le radici.
- Il tubo microforato o poroso. Nell’orto il tubo poroso è una “genialata”: si stende lungo la fila delle orticole, alla loro base, oppure nella canaletta a fianco, e annaffia la terra dove si stendono le radici, facendo risparmiare tanta acqua.