Annaffiare è un’arte: sembra facile, ma non lo è. Ce ne accorgiamo tutte le volte che una nostra pianta muore annegata oppure di sete… E ora che siamo nei mesi più caldi dell’anno, è utile conoscere tutti i segreti per irrigare correttamente le nostre amiche vegetali in vaso e in piena terra.
1. Irrigazione a mano in vaso
Le piante su balconi e terrazzi si annaffiano con l’annaffiatoio o con la canna munita di lancia con getto a doccia (Shower), senza bagnare il fogliame, la mattina presto, in modo che l’acqua sia disponibile quando serve di più, oppure la sera dopo il tramonto.
Fra giugno e agosto arbusti e rampicanti si possono innaffiare ogni 3-4 giorni, mentre le annuali da fiore vanno bagnate anche tutti i giorni, e quelle più ricche di vegetazione (per es. petunie e surfinie) anche due volte al giorno, mattina e sera. Le erbacee perenni da fiore possono tollerare annaffiature a giorni alterni, mentre le Graminacee resistono anche 5 giorni senza un goccio d’acqua.
In piena estate, è meglio annaffiare molto e di rado anziché poco e spesso. Quindi in media, in una vasca da 50 x 40 x 40 h cm che ospita arbusti forniamo 10 l d’acqua ogni 3-4 giorni, in un vaso da 20 cm che ospita una surfinia 1 litro al giorno in piena estate.
Se acquistiamo un tubo per irrigazione “primo prezzo” o comunque poco costoso, combattiamo con strozzature, pieghe, annerimenti, ingovernabilità e, dopo l’inverno, fessurazioni da gelo. Un tubo più costoso è di buona qualità: non si torce né si piega, resiste al caldo e al gelo, non forma alghe (importante se si coltiva l’orto sul terrazzo), e durerà parecchi anni. A tanto maggior ragione se il tubo è estensibile: solo quelli di marca non si spaccano al primo passaggio dell’acqua…
2. Irrigazione automatica in terrazzo
È la soluzione a ogni problema: possiamo assentarci per 2 mesi, ma le piante verranno bagnate regolarmente, sempre! L’impianto automatizzato cambia la vita: si perde una mezz’ora per capire quali pezzi servono a comporlo, un paio d’ore per recarsi al Centro di Giardinaggio, un altro paio d’ore per montarlo e programmarlo, senza utensili né know-how; a fine stagione le ultime 2 ore per smontarlo, lavarlo e riporlo.
In questa stagione programmiamo due cicli da 4 minuti la mattina presto e la sera alle 19: fine!
Il risparmio economico lo vedremo a fine stagione in bolletta e nel numero di piante che non dovremo sostituire perché arrostite!
3. Irrigazione in giardino
Se il giardino misura entro i 100 mq possiamo valutare un’irrigazione manuale con la canna: le radici affondate in piena terra ci cautelano un po’ nei confronti di eventuali “salti di turno d’irrigazione”, ma non possiamo mai approfittarcene… Il consiglio è quello di utilizzare un impianto automatizzato, di superficie (per giardini entro i 500 mq) o interrato (obbligatorio per grandi spazi).
I tubi in superficie, con irrigatori oscillanti o a turbina finali, in estate vanno usati solo all’alba: bagnano da sopra, quindi il fogliame viene coperto di gocce (che vengono sprecate ai fini dell’assorbimento da parte delle piante) che non devono causare ustioni (quando il sole è alto) alla foglia stessa, né veicolo di malattie fungine (se bagniamo di notte, le gocce con le spore fungine si fermano a lungo, favorendo le infezioni).
L’irrigazione interrata, bagnando dal basso, può funzionare all’alba o al tramonto, consentendo il doppio ciclo giornaliero tanto importante in questi mesi di grande caldo. L’acqua erogata è quasi tutta “utile”, perché ricade al suolo senza prima evaporare, andando a dissetare le radici.