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COME SI PREVENGONO LE TIGNOLE DELLA FRUTTA?

3 aprile 2025, Florarici

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Vi è sicuramente capitato di tagliare a metà un’albicocca o una pesca e di trovarci dentro un ospite vivo, una larvetta minuscola ma molto attiva nella sua protesta, visto che le avete aperto la casa! Premettiamo che non si tratta di un animaletto tossico: ingerirlo casualmente non provoca alcun danno alla nostra salute, bensì semplicemente un vivo senso di repulsione. Quindi è decisamente meglio non trovarlo! E per far ciò, chi ha un albero da frutto è bene che si muova adesso con la prevenzione e la difesa.

Che cos’è il “vermetto” nella frutta?

Le piccole larve sono le tignòle: infestano l’albicocco (anarsia, Anarsia lineatella), il pesco (tignola orientale, Cydia molesta) e l’olivo (Prays oleae, tignola dell’olivo). Sono Lepidotteri i cui adulti (farfalle) sono innocui per i vegetali (si nutrono di nettare), mentre gli stadi larvali infestano i frutti. Le larve, di colore rosato o giallognolo, sono lunghe 1-1,4 cm. 

Esistono molti altri “vermi” che colpiscono altri frutti (es. la carpocapsa del melo, la mosca delle ciliegie, la Drosphyla dei piccoli frutti ecc.), ma non vengono chiamati tignole.

Le tignole attaccano tutte le Drupacee (albicocco, susino, pesco, ciliegio, mandorlo) e l’olivo, sia quello da produzione sia l’ornamentale nelle zone di oliveti da reddito.

Quali danni provocano le tignole?

Se sulle Drupacee vedete un disseccamento improvviso dei germogli, che si ripiegano a uncino e avvizziscono, significa che le farfalle hanno deposto le uova. Dai germogli le larve penetrano nei fiori seccandoli, oppure attaccano direttamente i frutti scavando una galleria dal picciolo al nocciolo, dove si nutrono della polpa del frutto rendendolo spesso immangiabile. 

Sull’olivo le larve attaccano le foglie per poi spostarsi nei frutti, che diventano inutilizzabili sia per olio sia per consumo da tavola. 

Qual è il periodo degli attacchi di tignole?

In inverno le larve rimangono dentro le gemme da frutto, dalle quali escono in marzo in coincidenza con la fioritura. In aprile crescono e scavano gallerie nei germogli fogliari e fiorali, dopodiché si trasformano in adulto fra maggio e giugno. La femmina depone le uova nei germogli, nelle foglie e nei frutti, dalle quali dopo una settimana nascono le larve che in 3 settimane divengono farfalle tra luglio e agosto. Da questa deposizione nascono le larve che rovinano i frutti: da questi gli adulti fuoriescono tra la fine di agosto e settembre, e dalle loro uova nascono le larve che affronteranno l’inverno. 

Come prevenire ed eliminare le tignole?

Per prevenire gli attacchi, durante l’estate raccogliete ed eliminate tutti i frutti, ancora sulla pianta o già caduti, che presentano il foro d’ingresso del bruco.

La lotta biologica prevede di installare già all’inizio di aprile le trappole di cattura specifiche per le tignole, reperibili nei Centri Giardinaggio, da verificare settimanalmente. Se al loro interno viene superata la soglia di catture (che è indicata sulla confezione della trappola), intervenite con prodotti larvicidi a base di Bacillus thuringiensis o adulticidi a base di piretro (attenzione: non è selettivo, quindi non irroratelo sui fiori e trattate solo al tramonto) o entrambi.

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