Voi vedete il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto (non ci credereste, ma la domanda c’entra con la mimosa!)? Noi lo vediamo sempre mezzo pieno: così, anche nel caso del dannoso cambiamento climatico in atto, qualcosa di buono lo troviamo sempre! Per esempio, la conseguenza che da oltre un decennio la mimosa si può coltivare senza paura in piena terra anche in Val Padana! Esaurite le nevicate e le ghiacciate del Novecento (l’ultima intorno al 2012), con i giusti, semplici accorgimenti potrete avere la nuvola di piumini gialli profumatissimi anche nel vostro giardino padano, e perfino sul terrazzo in vaso! Potete trovare le mimose in vaso, pronte da piantare in giardino o rinvasare, nel vostro Centro di Giardinaggio.
Dove coltivare la mimosa
Le localizzazioni classiche sono il Centro-Sud dalla costa fino alla media collina, tutta la costa tirrenica dalla Liguria in poi e quella adriatica – adesso – dal Po in giù, nonché intorno ai grandi laghi padani, dal Maggiore al Garda: la provenienza dai deserti australiani fa sì che le temperature afose ed elevatissime degli ultimi anni lascino le mimose del tutto indifferenti.
Da una decina d’anni anche la Val Padana è diventata una zona “sicura” per le mimose, ovviamente non in centro al giardino o in aperta campagna, bensì sempre a ridosso dell’edificio (le radici vanno in verticale e non danneggiano i manufatti, basta rispettare una distanza di 6-7 m per la chioma) in un punto soleggiato e riparato dai venti freddi.
Particolarmente consigliate per il Nord Italia sono Acacia dealbata oppure A. baileyana, mentre nelle zone più miti via libera ad Acacia rhetinoides (= A. floribunda o A. semperflorens) oppure, per una barriera difensiva lungo il confine del giardino, optate per la splendida mimosa arbustiva spinosa A. armata, semplicemente invalicabile!
Le attenzioni in giardino
Oltre al già citato pieno sole, la mimosa chiede un altro paio di condizioni: il terreno deve essere tendenzialmente acido, anche se accetta quello neutro mentre non tollera quello calcareo. E il suolo deve essere profondo e fresco: non sopporta l’aridità, ma teme i ristagni idrici, quindi è necessario che il substrato sia umido ma permeabile, con un drenaggio ottimo.
Poi la mimosa teme il vento, soprattutto vicino al mare e nei primi anni di vita: conviene piantarla in posizione non esposta, magari a ridosso di alte siepi o arbusti, o di un edificio nel Nord Italia, oppure dotarla di tutore robusto, per evitare che si rovini e si debba contenere il volume della chioma con le odiate potature. Il sostegno, per es. un palo di legno di castagno trattato per l’esterno, va collocato al momento della messa a dimora: le piantine crescono con vigore e in 3 o 4 anni l'esemplare sarà già grande e affrancato dal tutore.
Gli stress da siccità possono far morire la pianta: l’irrigazione è fondamentale, soprattutto nei primi anni di vita; deve essere sempre regolare, e poi abbondante in primavera-estate e più distanziata nei mesi successivi.
Mimosa in vaso
In alternativa alla piena terra, la mimosa può essere coltivata in vaso, soluzione utile per i climi più freddi poiché si può ricoverare in serra fredda o proteggere con un telo di non tessuto durante la cattiva stagione: se ben concimata nei primi anni, sarà una presenza gradevole e colorata. Il contenitore deve essere grande (diametro o lato 24 cm per pianta alta 40 cm) e ogni anno in primavera dopo la fioritura va rinvasata con un perfetto drenaggio sul fondo. Durante la bella stagione le annaffiature devono essere regolari e abbondanti, ma solo dopo che il terriccio si è asciugato a 5 cm di profondità.
Se acquistate un vasetto questa primavera, procedete così: mettetelo sul balcone, meglio se al sole e in posizione riparata, e godetevi la fioritura, annaffiando tutti i giorni se il terriccio è secco, con sottovaso da svuotare del liquido rimanente dopo 10 minuti. Appena sfiorisce, potate i fiori secchi e rinvasate l’esemplare secondo quanto appena scritto.