Olio di soia, bicarbonato di sodio, lecitina, olio di colza, olio di lino, ortica… Non è la lista della spesa di uno chef eccentrico, ma quanto potete trovare nel vostro Centro di Giardinaggio di fiducia nello scaffale dei prodotti per la difesa delle piante. Fino a un paio d’anni fa era occupato da confezioni che recitavano a chiare lettere “Insetticida” oppure “Fungicida”, mentre ora queste paroline magiche di immediata comprensione sono sparite da flaconi e scatole…
È giusto che sia così: la normativa europea ha eliminato dalla libera vendita (ossia senza il possesso del “patentino” per l’uso dei fitofarmaci) quei prodotti che, se impiegati con noncuranza, potevano nuocere gravemente all’ambiente (per es. alle api) e anche all’utilizzatore. Sono rimasti pochi prodotti chimici di sintesi, utilizzabili solo su piante ornamentali, e pochissimi per le piante dell’orto, peraltro in formulazioni meno nocive possibile, compatibili con l’acquisto in libera vendita.
Al loro posto la Ricerca & Sviluppo delle grandi aziende ha elaborato nuovi prodotti a base di sostanze naturali, che sono ugualmente efficaci senza impattare sull’ambiente e sugli esseri viventi. Sono a base, oltre che delle sostanze elencate all’inizio, anche di zeolite, sapone molle, olio di Neem, olio di pino, propoli, calcio, litotamnio e molte altre sostanze naturali.
Cosa troviamo in vendita
Per la normativa europea, questi nuovi prodotti non possono definirsi “Insetticida” o “Fungicida”, proprio perché non contengono sostanze codificate come tali. Tuttavia, nella pratica svolgono questi effetti, anche grazie alle formulazioni elaborate dall’industria. Questo spiega perché non avrebbe senso utilizzare un olio di lino a uso alimentare, per risparmiare: la formulazione alimentare non è in grado di svolgere l’effetto insetticida dell’olio di lino a formulazione agraria!
Allora, per capire cosa acquistare contro quale problema, dovete affidarvi alle etichette dei prodotti: in quella principale, sul fronte, compaiono sempre le immagini delle piante (ornamentali e/o da orto/frutto) su cui utilizzare il preparato, e le foto dei parassiti animali o delle malattie fungine che aiutano a combattere. Alcune confezioni riportano anche “Funzione insetticida e fungicida”, facilitando decisamente l’acquisto.
Etichetta da leggere
Dunque, proprio come fate (o dovreste fare) con i prodotti alimentari), abituatevi a leggere bene l’etichetta. Non solo quella frontale, ma anche e soprattutto quella sul retro, perché è ricca di indicazioni utili, anzi, tassative.
Perché questi prodotti naturali, come si diceva prima, non contengono sostanze insetticide o fungicide chimiche, donde la loro innocuità per l’uomo, gli animali e l’ambiente. Ma agiscono lo stesso, ed efficacemente, in parte grazie ai coadiuvanti – altre sostanze innocue che facilitano l’azione –, e in buona parte grazie alle modalità di trattamento, che potete apprendere solo leggendo con cura l’etichetta e rispettando quanto viene specificato. Se non rispettate queste norme, il prodotto potrebbe non funzionare adeguatamente…
Norme generali di trattamento
Al di là delle indicazioni specifiche per ogni singolo prodotto, esistono alcuni consigli generali per effettuare i trattamenti con queste nuove “sostanze di base”, nettamente differenti dalle modalità classiche di intervento con fitofarmaci chimici.
La prima consiste nello svolgere i trattamenti a cadenza molto più ravvicinata, per i motivi già elencati: il principio attivo non è fungicida, né insetticida, cioè non stermina all’istante il parassita o il fungo come fa la sostanza chimica. Più spesso agisce come repellente, che allontana gli insetti nocivi, o come protettivo, forma cioè una pellicola che isola la foglia o il germoglio impedendo al fungo di penetrarvi. Va da sé che, per mantenere alta la funzione repellente o isolante, il prodotto deve essere spruzzato molto spesso sulle piante, anche ogni 3-4 giorni; e sempre bisogna ripetere il trattamento dopo una pioggia.
La seconda riguarda il momento del trattamento: molti di questi prodotti interagiscono con la temperatura e la luce del sole, potenziando o abbattendo l’efficacia. Svolgete i trattamenti in esterni a metà mattina o metà pomeriggio in primavera e autunno, nelle ore centrali della giornata in inverno, e la mattina presto o dopo il tramonto in estate.
La terza consiste nel non sottovalutare questi prodotti naturali: è vero che non sono tossici, ma ciò non significa trascurare le elementari precauzioni da prendere per ogni tipo di trattamenti. Indossate guanti, mascherina e occhialetti protettivi, allontanate bambini e animali domestici, scegliete una giornata senza vento, irrorate il prodotto senza farlo sgocciolare eccessivamente, e ripulite eventuali residui caduti sul pavimento o su altre superfici.
Un ultimo consiglio
Prevenire è sempre meglio che curare! Se mantenete le vostre piante in buona salute, annaffiandole con regolarità né troppo né troppo poco, concimandole a cadenza giusta con il prodotto giusto, tenendole nel posto migliore per loro e in un vaso di misura adeguata con il terriccio consono, loro non forniranno esca a malattie e parassiti, che difficilmente potranno attecchire e comprometterle…