Il papavero è ritornato prepotentemente di moda come pianta ornamentale: i suoi grandi, sericei e multicolori fiori non mancano mai nei Centri Giardinaggio in primavera. È il Papaver orientale, una bellezza asiatica coltivata che ci può regalare, a fine fioritura, i semi commestibili e utilizzabili – come quelli di tutti i papaveri – per preparare pani e dolci dal sapore particolare. Invece il comune papavero dei campi (Papaver rhoeas) o rosolaccio ha anche spiccate virtù calmanti, tanto che nelle campagne fino alla metà del secolo scorso si utilizzava per le tisane della buonanotte da dare ai bambini troppo vivaci…
Al sole con poca acqua
Del rosolaccio si possono acquistare le bustine di sementi oppure raccogliere in natura le capsule ben mature. Si semina a spaglio in settembre o in marzo su qualunque terreno, anche povero, in posizione soleggiata. Mal si adatta al in vaso.
Il papavero orientale invece vive in vaso o in giardino (trapiantandolo solo a fine fioritura) in un terreno leggero e ben drenato, sempre in pieno sole.
Entrambi hanno bisogno di poca acqua e d’inverno perdono la parte aerea che rispunta in primavera.
In erboristeria si usano solo i petali del rosolaccio, da raccogliere fra maggio e luglio. Dato che in cucina si utilizzano anche i semi e le foglie, recidete i fiori e le foglie basali. Petali e semi vanno posti in uno strato sottile a seccare all'ombra; si conservano all'asciutto, in vasi di vetro.
Ricette erboristiche
• Se l'insonnia è un problema: ponete 5 g di petali secchi in una tazza d'acqua bollente, lasciateveli per 10 minuti, filtrate, addolcite con miele di tiglio e bevete l'infuso ancora caldo 10 minuti prima di coricarvi.
• Se vi sentite nervosi e irritabili: preparate la stessa tisana riducendo il tempo di infusione a 5 minuti.
• Contro la tosse: fate macerare per 12 ore in un litro d'acqua bollente 400 g di fiori freschi in una pentola coperta; filtrate e aggiungete 1,3 kg di zucchero; fate cuocere finché si addensa; conservate in una bottiglia di vetro al fresco e al buio. Assumetene fino a tre cucchiaini al giorno.
• Per calmare gli arrossamenti della pelle: fate degli impacchi con un infuso di petali (30 g lasciati per 10 minuti in 1 litro d'acqua, filtrate prima dell'uso).
In cucina con il papavero
Il rosolaccio può essere consumato da tutti con tranquillità e in abbondanza: anche se fusti, foglie e frutti freschi contengono un lattice bianco di sapore sgradevole, questo scompare nella pianta secca o dopo la cottura. Lessate dunque per 5 minuti le foglie e buttate l'acqua di cottura, che diventa amarissima.
Le foglie giovani insaporiscono minestre e zuppe; oppure si lessano e si ripassano al burro con una spruzzata di formaggio grattugiato, o all'olio, aglio e peperoncino; si stufano con patate, pomodori, olive; si sostituiscono agli spinaci in sformati e torte salate; infine si usano in frittata o per farcire le omelette.
I semi si usano per insaporire pane e dolci; e se ne ricava un olio (contenente lecitina, che abbassa il colesterolo) ottimo per condire l'insalata.