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PETUNIE, SURFINIE E CALIBRACOE: IDEALI DA BALCONE

3 aprile 2025, Florarici

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La petunia, in tutte le sue varianti, è un best seller fin dagli anni ’70 ininterrottamente, e infatti la trovate adesso in centinaia di esemplari nel vostro Centro di Gardinaggio. Merito delle sue doti, ma anche della continua ricerca da parte degli ibridatori e floricoltori che ogni anno regalano serie produttive sempre migliori: fiori dalle tinte sempre nuove, ma anche piante più resistenti alle avversità. E così, dal mare alla montagna, i balconi più spettacolari sono ancora quelli adorni di petunie & co. che, con qualche piccolo trucco, possono rimanere in formissima fino a ottobre.

Che differenza c’è fra petunie, surfinie e calibracoe?

Petunie, surfinie e calibracoe sono tutte piante erbacee perenni coltivate di solito come annuali, dai fusti più o meno lunghi, ramificati e vischiosi, con foglie opposte, appiccicose, di colore verde chiaro. 

La petunia vera e propria oggi è stata migliorata, attraverso selezione naturale, per ottenere piante che rimangano compatte per tutta la stagione (Potunia), che tollerino il calore intenso e una quantità ridotta d’acqua (Toptunia) oppure il sole più feroce (Sentunia) o anche le piogge torrenziali (Vista). Si sono ricavate la petunia nera e quella stellata (serie Sky con varie tinte di “cielo”: nero, blu, viola, porpora), e prima ancora quella gialla, quella venata e quella a fiore doppio. Generalmente ha portamento eretto o semi-ricadente a fine estate. Può essere utilizzata da sola oppure in coabitazione con altri fiori esuberanti, come lobularia, Euphorbia ‘Diamond Frost’, pianta dell’incenso (Plectranthus), coreopsis (margherite) ecc. per ottenere un effetto strepitoso.

La surfinia è un ibrido (sterile) realizzato in Giappone negli anni ’90, caratterizzato da rami molto lunghi, ideale per il basket o nelle balconiere alla ringhiera del balcone.

La calibracoa non appiccica, è eretta o semi-ricadente, produce centinaia di piccole campanelle anche di color arancione, sconosciuto nella petunia: non appartiene infatti al genere Petunia, bensì al genere Calibrachoa. È perfetta anche su un davanzale, viste le dimensioni più contenute, oltre che in basket e alla ringhiera.

Dove mettere le petunie

Tutte le petunie amano il sole: non mettetele esposte a nord perché non fiorirebbero più. Servono almeno 4 ore di sole al giorno: l’ideale sarebbero 6 ore, preferibilmente al mattino. La surfinia è la meno esigente, anzi, soffre se sta al sole dalla mattina alla sera. La calibracoa, le Toptunia e le Vista invece diventano ancora più ricche di fiori.

Attenzione invece alla pioggia: solo le Vista e le calibracoe la tollerano imperturbabili, mentre tutte le altre andrebbero riparate con un telo di plastica o spostate quando sta per scatenarsi un temporale, per evitare di rovinare le corolle o spezzare i rami con il vento.

Come coltivare le petunie

Rinvasatele subito appena le portate a casa, o come esemplare singolo in un vaso di 2-3 misure in più, o in cassette e ciotole, tenendo presente che 3 petunie stanno in una cassetta o ciotola da 30 cm, 2 surfinie vogliono un contenitore da 40 cm, e 2 calibracoe uno da 24 cm. Mettete sul fondo uno strato di argilla espansa o ghiaia come drenaggio e colmate con un buon terriccio per piante da fiore pressando bene. Bagnate in abbondanza, con sottovaso, e tenete il contenitore all’ombra per 3 giorni, per evitare appassimenti, dopodiché potrete metterlo al sole nella posizione definitiva.

Annaffiatele e concimatele con grande regolarità. Se manca l’acqua, si seccano le foglie basali e gli apici si piegano insieme alle foglie; se manca il fertilizzante, la fioritura rallenta vistosamente. Il terriccio non deve mai asciugarsi del tutto: in luglio potreste dover bagnare mattina e sera. Il concime giusto è quello liquido per piante da fiore, ancora meglio se specifico per petunie: va somministrato nell’acqua di annaffiatura ogni 10 giorni alle petunie e calibracoe, ogni 7 alle surfinie, a partire da 15 giorni dopo il rinvaso fino a metà ottobre al Nord e fine ottobre al Sud. 

Eliminate i fiori appassiti per prolungare al massimo la fioritura. Attenzione: non basta togliere la corolla sfiorita, ma bisogna tagliare anche il calice verde per evitare che produca i semi sottraendo energia alla pianta. Utilizzate una forbice cogliuva (a lame sottili) e tanta pazienza. L’operazione non serve sulle surfinie (sono sterili) ed è impossibile sulle calibracoe (troppo piccole).

Cosa fare quando la petunia si svuota

Le petunie e le surfinie rifioriscono continuamente fino alla metà dell’estate, quando il caldo intenso le fa rallentare e i rami alla base si svuotano dalle foglie. È il momento di tagliare a metà i rami delle varietà ricadenti, continuando ad annaffiare e soprattutto a concimare in abbondanza: nel giro di 2-3 settimane la pianta ritorna in piena attività e riprende a produrre nuovi rametti con altri boccioli sino a fine ottobre.

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