Dopo questa terribile estate torrida e assetata si è capito forte e chiaro che qualcosa è accaduto al clima e al nostro Pianeta. Ecco perché tutti gli Enti e le Amministrazioni nazionali e internazionali raccomandano o mettono a capitolato la piantagione di nuovi alberi che – è accertato scientificamente – se ben tenuti offrono solo vantaggi: sequestro di anidride carbonica, liberazione di ossigeno, mitigazione delle temperature, ombra, riduzione della caduta e della percolazione delle acque durante forti temporali, trattenimento del terreno scosceso ecc. e, perché no, benessere psicologico!
Da 60 milioni a un solo albero
Per la piantagione, i numeri “sparati” dai vari Organismi sono quanto mai vari: solo in Italia si è sentito dire da 1 a 60 milioni di alberi da mettere a dimora entro il 2030. Tanto che qualche responsabile forestale ha dovuto far presente che 60 milioni di alberi attualmente non ci sono nei vivai, né possono essere allevati in tempi brevi.
Allora, mentre Enti e Amministrazioni si organizzano, gli alberi piantiamoli noi nel nostro giardino, e non solo il 21 novembre, Festa nazionale degli alberi: tutto l’autunno, e ormai – ahinoi – anche l’inverno se la terra non è gelata, sono stagioni ideali per la messa a dimora, a differenza della primavera a cui seguirà caldo e siccità, inadatti all’attecchimento. Basta un solo albero in più per ogni famiglia a rendere migliore l’ambiente circostante e, di riflesso, il Pianeta. Non importa quale albero: ornamentale, fiorito o da frutto, l’importante è piantarlo, e piantarlo adesso, nella stagione migliore.
Prima di piantare
Almeno due settimane prima della piantagione, scavate una profonda buca cubica, di dimensioni del 30% superiori alla dimensione della zolla o dell’apparato radicale della pianta. Lasciate la buca aperta (sarebbe meglio per un mese circa), perché la brina e la pioggia ne migliorano la qualità della terra.
Poco prima della piantagione, nella buca infiggete il tutore in legno, ferro o acciaio, alto 1,5-2 m lateralmente rispetto all’albero. Poi ponete sul fondo uno strato di drenaggio, ghiaia o pietrisco, per uno spessore di 10 cm. Versatevi sopra una miscela (2:1) di terra (va bene anche quella di scavo) e stallatico pellettato o concime granulare per altri 10 cm di spessore.
Come piantare l’albero
Svasate l’esemplare se è in contenitore e ponetelo nella buca; se invece è in zolla, prima mettetela nella buca e tagliate lì la rete, sfilandola pian piano.
Controllate che il tronco sia a non più di 10 cm di distanza dal tutore. Poi verificate che il colletto della pianta sia a livello del terreno: altrimenti aggiungete o togliete terriccio dalla buca fino a portarlo a livello. Se però l’albero è da frutto, il colletto deve stare 10 cm sopra il livello del terreno, per non coprire il punto d’innesto.
Riempite la buca con la terra tolta dallo scavo, pressando bene e formando una conca tutt’intorno al colletto: servirà a trattenere meglio l’acqua nei pressi delle radici, soprattutto nei primi anni.
Irrigate in abbondanza: almeno 25-30 l d’acqua per pianta. Durante l’inverno bagnate solo se non piove per più di 20 giorni, con 10-15 l d’acqua, mentre dovrete essere più assidui da aprile prossimo e fino a completare l’anno dall’impianto, quando l’albero si sarà affrancato dall’acqua fornita dall’uomo.
Legate il tronco al tutore con un legaccio in rafia o un tubetto di plastica, senza stringere per non strozzare il fusto in crescita, ma nemmeno lasciando troppo molle per evitare pericolosi sfregamenti della giovane corteccia contro il tutore e movimenti delle radici in giornate di vento. Fra la pianta e il sostegno ponete comunque un cuscinetto di gomma antisfregamento e controllate periodicamente la tenuta e il diametro del legaccio.
Con questi accorgimenti, il vostro giardino e il nostro Pianeta avranno un albero in più! E se non è un albero, ma un arbusto, va bene lo stesso: contribuisce a migliorare l’ambiente!