Per prima cosa si nota che una pianta d’appartamento, in poco tempo, ha assunto un aspetto “sbiadito”: le foglie non sono più belle verdi lucide, bensì puntinate di giallo e opache. Poi scoloriscono sempre più, prendendo un aspetto bronzato piuttosto uniforme e “polveroso”. Quindi, girando la lamina fogliare, si vedono sottilissime ragnatele che si agganciano tra una foglia e un’altra. Infine, le foglie si seccano, si accartocciano e cadono avvolte dai fili di seta. Non c’è che dire, è in atto un forte attacco di ragnetto rosso… Fra l’altro, altamente contagioso…
Chi è e quali piante attacca
Non aspettatevi di vedere il parassita: è invisibile a occhio nudo, ce ne si accorge solo attraverso i sintomi ben riconoscibili che causa. La sua natura è quella di pungere le foglie e succhiarne la linfa, indebolendo progressivamente la pianta e disattivando le funzionalità delle foglie che, alla fine, appunto cadono.
Praticamente nessuna pianta si salva dall’aggressione di questi acari (non sono insetti, sono Aracnidi): tra le più appetibili ci sono sempreverdi come le piante d’appartamento e gli agrumi, le erbacee da fiore e tutte le piante in vaso, fra cui piante grasse e orchidee, piante da orto e alberi da frutto.
Cosa lo favorisce
L’amico n. 1 del ragnetto rosso è il caldo secco, che, peraltro, è comunque fonte di sofferenza per buona parte delle piante. Quando l’aria è troppo asciutta, per es. nelle case d’inverno, le uova di ragnetto rosso, presenti sulla superficie del terriccio, si schiudono avviando la crescita dell’infestazione.
Il parassita si può quindi manifestare tutto l’anno sulle piante che vivono in ambienti riscaldati (casa, veranda, serra calda), e da aprile a ottobre sulle piante da esterni o ricoverate in ambienti freschi ma non freddi: fino a 12 °C il ragnetto continua a riprodursi, anche se molto più lentamente a temperature basse.
Come prevenirlo
Dato che l’aria secca lo favorisce, viceversa un ambiente umido lo scoraggia perché ne inibisce lo sviluppo. Difficilmente si manifesterà su piante che vivono in bagno, proprio perché l’umidità creata dalle docce, dai bagni e dal bucato steso impediscono lo sviluppo del parassita.
Quindi, se l’aria non è sufficientemente umida, bisogna aumentare l’umidità attorno alle piante, per es. vaporizzandone il fogliame ogni giorno, ponendo un dito di ghiaia nel sottovaso e tenendolo coperto da un velo d’acqua, mettendo una spugnetta sempre umida sopra il terriccio e, ovviamente, mettendo gli umidificatori in ogni stanza.
Prevenitelo anche evitando gli stress idrici, cioè bagnando con regolarità le piante: la carenza d’acqua indebolisce le piante e ammoscia i tessuti vegetali, rendendoli un ottimo “cibo” per i ragnetti.
Come eliminarlo
Combattere il ragnetto rosso non è semplice. Quando solo pochissime foglie sono state colpite, arieggiate la stanza o la serra e aumentate l’umidità vaporizzando più volte al giorno il fogliame: questo rimedio può bastare se l’infestazione è proprio appena incominciata.
Se l’attacco è un po’ più che iniziale, trattate con prodotti a base di olio di soia o olio di lino ripetendo l’irrorazione a giorni alterni per almeno 15 giorni.
Se però l’attacco è grave e in fase avanzata, con la pianta già avvolta da fili di seta qua e là, dato che i ragnetti sviluppano rapidamente una resistenza nei confronti delle sostanze chimiche acaricide, acquistate 3 acaricidi chimici, ciascuno a base di un principio attivo diverso, e alternateli a 10 giorni di distanza. Sospendete i trattamenti solo se le ragnatele sono scomparse, altrimenti ripetete da capo.
Attenzione: i trattamenti vanno fatti bagnando molto bene tutta la pianta, anche sul retro delle foglie e alla base del fusto, dove si radunano più facilmente i parassiti.