Le nostre bisnonne, a inizio Novecento, la trovavano irresistibile perché le sue forme slanciate ben si armonizzavano alla moda Liberty dell’epoca: la classica Sansevieria trifasciata ha tenuto banco in tutte le case più chic, e poi anche in quelle dei comuni mortali, fino agli anni ’80 del secolo scorso. Ed è ritornata “in grande spolvero” nel Terzo Millennio, in compagnia della cugina S. cylindrica, alle quali di recente si sono aggiunte altre specie e varietà: adesso la “lingua di suocera”, come viene anche chiamata, è fra le piante più trendy, che non possono mancare in soggiorno o in ufficio.
Tre specie, tante varietà, rari fiori
Originaria dell’India e Africa tropicale, la sansevieria è alta fino a circa 1 m – ha una crescita molto lenta – ed è priva di fusto: è formata da sole foglie succulente spadiformi, di colore verde screziato di chiaro e di scuro con variegature marginali giallo oro in Sansevieria trifasciata; cilindriche e di color verde glauco in S. cylindrica; piatte, allargate e color verde salvia con striature bianche in S. guineensis.
Di S. trifasciata esistono poi numerose varietà: ne citiamo qualcuna. La più diffusa è ‘Laurentii’, caratterizzata dal largo bordo color giallo oro che ben conosciamo. ‘Robusta’ o ‘Zebrina’ ha bande trasversali verde-grigio su foglie più corte (max 45 cm) e più larghe del normale. ‘Futura’ è simile alla ‘Robusta’ ma ha anche i margini gialli. ‘Moonshine’ ha foglie verde scuro con bande trasversali color grigio argento “lunare”. ‘Hahanii’ ha portamento compatto a rosetta con foglie lunghe 15 cm e larghe 5-6 cm, con strisce trasversali alternate verde chiaro, verde scuro e grigio chiaro; ‘Golden Hahanii’ è identica alla precedente ma con bande longitudinali gialle.
Le sansevierie ben tenute possono anche fiorire in maggio-luglio: i fiori sono piccoli, bianco-verdastri in S. trifasciata e rosati in S. cylindrica, e sbocciano riuniti su un corto stelo in infiorescenze poco vistose che di notte emanano un gradevole profumo e possono sgocciolare un liquido vischioso. L’evento è però molto raro in appartamento.
Una menzione circa la “pianta matita” o “pianta pennarello”: è una S. cylindrica a cui sono stati colorati (con un prodotto atossico e – dicono – traspirante) gli apici fogliari. Vista la lentezza di crescita, rimarranno inalterati per circa 3 anni, dopodiché la vernice incomincerà a sfaldarsi e andrà tolta con uno spazzolino da denti a setole morbide, molto delicatamente…
Sansevieria in giardino nel Sud
Le sansevierie possono essere coltivate in piena terra solo nelle aree costiere più miti del Sud Italia e lungo la costa tirrenica, in zona riparata e mediamente soleggiata (da schermare completamente nel cuore dell’estate perché non amano i raggi solari diretti); sono ideali per bordure e basse recinzioni.
Si allevano invece in vaso in tutte le altre zone italiane, spostandolo in esterni da maggio a settembre se possibile; mentre da ottobre ad aprile deve stare in casa, lontano dai termosifoni ma con una temperatura minima di 12 °C. L’esposizione è indifferente, vive con molta o poca luce, ma non tenetela sotto i raggi solari che bucano le foglie. Può quindi vivere anche in una stanza esposta a nord, oppure in fondo al locale, lontano dalla finestra, e perfino in ufficio o in un negozio perché la scarsità di cure e il nullo ingombro permettono di tenerla anche se per due settimane rimangono chiusi per ferie.
Attenzione: detestano le correnti d’aria, soprattutto quella fredda invernale.
Cure minimali
In piena terra serve un suolo molto ben drenato, preferibilmente non troppo povero né sassoso, con uno strato di ghiaia grossolana sul fondo della buca. Invece il vaso deve essere basso (l’apparato radicale è poco sviluppato) e largo, di terracotta, di diametro max 24 cm, appesantito alla base con sassi appoggiati sul terriccio per evitare che la pianta si rovesci. Attenzione: rinvasatela solo dopo che le foglie hanno riempito completamente tutto il terriccio del vaso. Vuole un ottimo terriccio per piante grasse, reperibile nei Centri Giardinaggio, e il drenaggio deve essere perfetto, con uno strato di 3 cm di ghiaia o argilla espansa sul fondo del vaso.
Annaffiatela molto poco in ogni stagione e solo quando il terriccio è perfettamente asciutto: indicativamente, per una pianta alta 30 cm va bene mezzo bicchiere d’acqua una volta al mese. Concimatela da aprile a settembre, ogni 30 giorni, con un prodotto specifico per piante grasse nella poca acqua d’irrigazione.
Il tallone d’Achille
C’è un unico modo per uccidere una sansevieria: bagnarla troppo! Tutte le sansevierie sono particolarmente sensibili agli eccessi d’acqua, che possono far marcire le radici, oppure la base della pianta, o anche le foglie se si ha l’abitudine (sbagliata) di bagnare dentro la rosetta fogliare. Queste piante eccezionali possono tollerare anche 2 mesi di siccità in piena estate e fino a 5 mesi durante la cattiva stagione, quindi è veramente meglio annaffiarla il meno possibile.