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Vischio, pianta “alien”

13 dicembre 2023, Florarici

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Non rinunciate mai a un bacio sotto il vischio nella sera di San Silvestro? Bravi! Quel bacio vi augura di non separarvi mai dal vostro partner, proprio come è impossibile separare il vischio dal ramo su cui nasce, se non con la forza, ossia tagliandolo alla base con il coltello.

 

Dove acquistare il vischio

Un’operazione, quella del taglio, che deve essere condotta da personale qualificato, per evitare di scortecciare e ledere la pianta ospite. Per questo è importante acquistare sempre il vischio da “canali ufficiali”, cioè Centri di Giardinaggio, fiorai, o al limite supermercati, anziché da banchetti improvvisati per strada: i punti vendita autorizzati si riforniscono da operatori esperti (giardinieri, potatori, esperti di manutenzione alberi ecc.), che non danneggiano l’albero ospite. Viceversa le persone inesperte menano fendenti con roncole e svettatoi telescopici, danneggiando gravemente la corteccia della pianta ospite e aprendo così la porta all’arrivo di funghi parassiti che possono anche far morire l’albero.

 

Da Asterix il Gallico

Infatti il vischio, da buon (semi-)parassita, cresce sospeso tra cielo e terra ed è stato reso famoso dai celeberrimi fumetti di Asterix il Gallico: effettivamente i Druidi attribuivano la massima sacralità al vischio e al suo ospitante, la quercia, tanto da permetterne la raccolta (per scopi medicinali, dato che lo chiamavano “ciò che guarisce tutto”) solo in base a un rigoroso cerimoniale. Il sacerdote vestito di bianco saliva sull’albero e recideva i rametti con un falcetto d’oro, facendoli cadere su di un panno candido: i lattei e perfettamente sferici fruttini, insoliti non solo per il colore ma anche per la stagione di apparizione, suggerivano infatti uno stretto legame della pianta con la luna e, come l’astro notturno, nemmeno il vischio poteva toccare il terreno. La luna gli trasmetteva immortalità, saggezza e fecondità; mentre la sua collocazione, salda e tenace, ne ha fatto il simbolo di ciò che non può essere separato, nemmeno con la forza: ecco spiegato perché gli innamorati usano baciarsi sotto un rametto di vischio!

 

Vischio vero e falso

Il vischio comunemente reperibile in dicembre come buon augurio per il nuovo anno è Viscum album, della famiglia delle Viscacee, reperibile su Conifere, soprattutto abete bianco e pino silvestre, e su latifoglie come tigli, pioppi, salici, ontani e robinie, oltre a melo e pero tra i fruttiferi. Esiste poi un “falso” vischio, il vischio quercino (Loranthus europaeus, famiglia Lorantacee), con foglie caduche e bacche gialle, specifico delle querce e non utilizzabile come decorazione.

Il vero vischio è un’erbacea perenne sempreverde, con un fusto molto ramificato dicotomicamente (cioè ogni ramo si biforca), con foglie appiattite e spatolate, prive di picciolo e di colore verde con sfumature giallastre. Alla fioritura insignificante segue la produzione, sulle sole piante di sesso femminile (è una pianta dioica, cioè a sessi separati), delle bacche traslucide, biancastre, del diametro di 0,5 cm, contenenti i semi immersi in una polpa appiccicosa. I frutti, tossici per l’uomo e gli animali domestici, sono invece innocui e assai graditi agli uccelli, che provvedono così a diffondere la pianta.

Il falso vischio, invece, è un’erbacea perenne caducifoglia, molto simile al Viscum, ma con foglie decisamente giallognole anche in piena estate e con bacche più opache, leggermente più grandi e di colore giallastro, ugualmente appetite dagli uccellini.

 

Solo un semi-parassita

Il vischio è un semi-parassita, perché “si limita” a prelevare dalla pianta ospite (o parassitata) solo acqua e sali minerali, vale a dire linfa grezza che l’ospite ha appena risucchiato dal terreno mediante le radici. L’unico danno consiste di solito in una maggiore necessità di assorbimento radicale da parte della pianta parassitata, che però è libera di utilizzare la linfa grezza rimanente per le proprie operazioni fotosintetiche, necessarie alla sua esistenza. Naturalmente ciò vale se le piantine di vischio sono molto poche: in caso di infestazione massiccia, l’albero viene comunque talmente depauperato da poter deperire fino alla morte.

Per questo non è consigliabile coltivare il vischio in giardino, né è un buon segnale trovarlo su qualche albero di proprietà. Anche perché, essendo una pianta dioica (a sessi separati), per ottenere le bacche sarebbe necessario avere un esemplare maschile e uno femminile, con rapida propagazione dell’infestazione.

 

Dopo l’acquisto

Tenetelo appeso “a testa in giù” in una stanza fresca se desiderate che le foglie e le bacche durino a lungo sui rami. In una stanza calda il rametto si seccherà: le foglie diventeranno grinzose e i frutti cadranno presto.

È preferibile non metterlo in acqua. Se volete proprio utilizzarlo come centrotavola o in una composizione, aggiungete cinque gocce di glicerina all’acqua del vaso.

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