Oltre alle preziosissime api domestiche – e altri Apoidei –, anche le farfalle sono importantissime per l’impollinazione, sebbene questi colorati insetti non abbiano un ruolo attivo sulle piante da frutto. La loro lingua (“spiritromba”), infatti, è talmente lunga da potersi infilare in tutte le corolle a forma di tubo, per cercare il nettare sul loro fondo, ma non solo, visto che visitano anche fiori pianeggianti, e dunque sono preziose per la salvaguardia della flora spontanea. Che non è inutile: quando le api non trovano sufficienti corolle di piante coltivate, si dirigono proprio verso le specie selvatiche, assicurandosi così la sopravvivenza se queste piante spontanee si sono moltiplicate anche grazie alle farfalle.
È possibile favorire la vita delle farfalle (che, lo ricordiamo, vivono da 7 a 60 giorni secondo la specie) coltivando sul balcone o terrazzo e in giardino specie da fiore ornamentali e a loro gradite. Con un’avvertenza: è inutile approntare un ricco banchetto per i Lepidotteri e poi lamentarsi perché i bruchi (le larve delle farfalle) mangiano le foglie delle piante coltivate… Un po’ di pazienza e, nell’arco di 20 giorni, i bruchi si impupano, smettendo di nuocere!
Ecco tutte le specie predilette da queste graziose creature alate, facilmente reperibili sotto forma di piantina o di seme nel vostro Centro di Giardinaggio di fiducia.
In giardino il prato fiorito
Se avete un giardino, la soluzione migliore per invitare le farfalle è quella di creare un prato fiorito, dove possano crescere e disseminarsi i fiori selvatici, abolendo i concimi chimici e spargendo in marzo e ottobre unicamente stallatico secco in scaglie. Nel vostro Centro Giardinaggio troverete numerosi miscugli di sementi specifiche per creare fioriture apprezzate dalle farfalle: comprendono crescione dei prati, strigoli, ginestrino, caglio, papavero, nigella, gipsofila, alliaria, fiordaliso, malva, viole, potentilla e altre piante selvatiche.
Voi godrete di tantissimi vantaggi: oltre alla vista di bellissime ali colorate da aprile a ottobre, avrete fioriture ininterrotte e non dovrete più essere schiavi dello sfalcio dell’erba, perché basterà un taglio a metà giugno, alla fine della prima fioritura, e un secondo a metà ottobre per lasciare ordinato il prato in vista dell’inverno. Per il resto potrete sdraiarvi in un mare d’erba, a rilassarvi con “un fiore in bocca può servire sai”…
In piccoli giardini e balconi
In piccoli giardini, o su balconi e terrazzi, è possibile dare nutrimento alle farfalle, soprattutto attraverso le più diverse margherite: tageti, zinnie, bidens, sanvitalia, cosmea, felicia o agatea, osteospermum, gaillardia, centauree, cardi come l’Echinops ora che è piena estate, e poi gli astri, le rudbeckie, l’echinacea e le dalie sono tutte assai gradite. In alternativa, o meglio insieme, ci sono le Lamiacee o Labiate: tutte le salvie, da cucina e da fiore, il rosmarino, tutte le lavande, le mente, i minuscoli timi e perfino l’erba gattaia o Nepeta cataria fanno felici questi esserini. E poi le Cariofillacee, come i garofanini (Dianthus), il Cerastium, la Lychnis e la saponaria: i primi stanno benissimo perfino su un davanzale, mentre le altre sono piante da giardino o da roccaglia, che illuminano con i loro graziosi fiori. Infine, ricordatevi delle verbene e delle scabiose, le cui infiorescenze sono fra le più amate dalle farfalle.
Per la prossima primavera, infine, appuntatevi questi nomi: aubretia, arabis, escolzia, papaveri, iberis, saxifraga e le varie Daphne sfamano egregiamente i Lepidotteri e donano a voi bellissime fioriture a inizio stagione.
Arbusti da giardino o da terrazzo
Fra gli arbusti di media taglia, le farfalle prediligono il lillà e la buddleia, con l’aggiunta della Caryopteris e della Salvia yangii (ex Perovskia atriplicifola): le infiorescenze a pannocchia, composte da numerosissimi fiori minuscoli le attirano irresistibilmente!
La buddleia (Buddleja davidii), in particolare, viene chiamata da inglesi e tedeschi il “cespuglio delle farfalle”, mentre in Italia è l’“albero delle farfalle”: fiorisce da giugno a settembre, con lunghi pennacchi di fiori violetti (ma anche rosa o bianchi) dall’intenso profumo fruttato, che esercitano un’attrazione irresistibile sui Lepidotteri, e in particolare sulle vanesse.
Un angolo “selvatico”
Se preferite qualcosa di più spontaneo, piantate arbusti come la frangola (Rhamnus frangola), il corbezzolo (Arbutus unedo) e il salicone (Salix caprea), golosi nutrimenti per bruchi.
E poi lasciate un angolo, in giardino, alla flora spontanea, tenendo presente che sull’ortica depongono le uova molte specie diverse, tra cui Vanessa atalanta, Inachis io, Aglais urticae; i cardi selvatici sono indispensabili per Vanessa cardui e Cynthia cardui, sui romici trovate Licaena phlaes, sulle piantaggini Mellicta athalia, sul rovo Argynis paphia, e sulle Leguminose Polyommatus icarus e Colias hylae.
Infine, le Apiacee o Ombrellifere, sia spontanee (Peucedanum, Ferula, Angelica ecc.) sia coltivate (cumino, finocchietto, carota), danno alloggio alle uova del macaone ed è facile vedere il suo vistoso bruco verdognolo, nero e arancione intento a nutrirsi delle foglie filiformi.