Dry Gardening, le piante che non hanno sete.
Il Dry Garden, giardino arido popolato da cactus e altre specie dal fabbisogno idrico minimo, sta conoscendo un crescente successo nel mondo. In Italia il dry garden trova il suo ambiente ideale in considerazione della costante riduzione di piogge nel periodo estivo. Particolarmente adatto per una casa al mare, il Dry Garden piace anche in città perché facile da curare e particolarmente scultoreo e sofisticato nel suo design. Si possono utilizzare succulente che resistono al freddo, oppure allestire giardini con i cactus lasciati in vaso, nascondendo in contenitori in ghiaia o biglie d'argilla; in autunno si potranno trasferire le piante più sensibili in una serra o altro ambiente protetto dal gelo.
Pochissima acqua, pochissimo concime, attenzioni minime, e in cambio un vero spettacolo di forme e di colori, di grande attualità ora che si parla molto di risparmio idrico e di giardinaggio eco-sostenibile.
Questi sono gli importanti requisiti che accompagnano la vita della maggior parte delle piante grasse, quelle che comunemente chiamiamo "cactus", e delle succulente, molte delle quali sono spesso presenti nei nostri balconi e giardini (tutti i cactus fanno parte della tipologia "piante succulente").
I nostri consigli.
Il primo nemico? Troppa acqua. I cactus in vaso hanno bisogno di irrigazioni, ma è fondamentale innaffiare quando il terriccio è quasi del tutto asciutto. L'innaffiatura va effettuata con acqua a temperatura ambiente, perché se troppo fredda, può provare uno shock termico molto dannoso per le radici delle piante.
Il trapianto di un piccolo cactus spinoso può essere agevolato dall'uso di una striscia di carta o cartoncino per sollevare l'esemplare e ricollocarlo nel nuovo contenitore aiutandosi con una matita. Nel caso di grandi esemplari, si avvolge la chioma spinosa con una tela di sacco, appoggiando il contenitore su un lato per aiutare l'uscita delle radici.
Le piante grasse vanno pulite periodicamente dalla polvere lavorando pazientemente con un pennellino tra le spine. In questo modo è anche possibile asportare le cocciniglie, parassiti che colpiscono facilmente i cactus e che si presentano come ciuffetti bianchi immobili; sono molto dannose, rovinano la salute e la bellezza delle piante.
Il terriccio specifico per cactacee, reperibile nel nostro punto vendita, è un substrato composto da torba, fiocchi di perlite (un tipo di roccia vulcanica molto porosa) e sabbia silicea a pH neutro; è poroso e leggero.
Se coperto con biglie d'argilla o ghiaia in superficie, il terriccio si disidrata meno rapidamente.
Anche se accettano la vita in ciotole larghe e basse, utilizzabili per composizioni con piccoli esemplari, la scelta migliore rimane quella di un vaso piuttosto alto anche se non troppo largo rispetto alla dimensione della pianta: in questo modo si riduce il rischio di ristagno d'acqua, dotando il contenitore di uno strato d'argilla o ghiaia sul fondo.
Tutte le piante grasse in vaso richiedono concime, che è invece meno necessario a quelle coltivate in piena terra, per le quali è sufficiente concimare una volta al mese. Se le concimazioni sono troppo abbondanti o troppo frequenti, le piante grasse corrono il rischio di deformarsi: le parti cresciute dopo la concimazione si presentano gracili, sottili e pallide. La scarsità di concime è invece meno evidente, o meglio più lenta a manifestarsi; la soluzione migliore è quella di fornire concime con regolarità, in dosi leggermente ridotte rispetto a quanto suggerito sulla confezione del prodotto e gli apporti di concime andranno effettuati ogni 12-15 giorni dalla primavera ad ottobre.