Fra le tante opportunità offerte per tutto il 2021 dal Bonus Verde, c’è anche la possibilità di realizzare una copertura a verde di una superficie piana altrimenti inutilizzata: normalmente si tratta di tetti piani condominiali, coperture catramate di garage, solette in cemento sovrastanti il piano terra ecc. Sono tutte superfici che hanno in comune il fatto di non essere calpestate, la possibilità di essere osservate dalle finestre, la bruttezza estetica del rivestimento, la dispersione del calore in inverno e l’eccessivo assorbimento in estate. E sono tutte superfici che si possono inerbire così da annullarne la bruttura e coibentarle riducendo l’escursione termica a vantaggio dei locali sottostanti: si realizza cioè un “verde pensile” o “tetto verde”.
Com’è fatto il “tetto verde”
Ecco, a grandi linee, come viene realizzata una superficie di verde pensile, tenendo conto del fatto che ogni Azienda ha sviluppato propri sistemi di installazione.
Partendo dal basso, si incontrano: una lamina metallica, una membrana anti-radice; uno strato di materiale drenante (lapillo vulcanico grossolano o materiale affine); in alternativa, una base alveolare di plastica speciale, che tenga sospeso il substrato e consenta la circolazione di aria e acqua, oppure un materassino di materiale sintetico riciclato, che svolge la stessa funzione; uno strato di tessuto filtrante; uno strato di lapillo vulcanico medio-fine e di terriccio drenato; la copertura vegetale.
Questi materiali, di per sé non costosi e di lunga durata, consentono a qualsiasi superficie piana di trasformarsi in un ambiente idoneo per la crescita di piante a bassa o nulla manutenzione. E in questo giardino nato dal nulla arriveranno api e farfalle e uccellini, contribuendo così a ripopolare di vita le città soffocate dal cemento.
Come risparmiare con il Bonus Verde
Grazie al Bonus Verde, detrazione fiscale per i lavori di sistemazione di giardini e terrazzi, che si ottiene nella dichiarazione dei redditi 2022 sui redditi 2021, si potrà detrarre il 36% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 5.000 euro.
Vale per i lavori di giardinaggio in ambito privato (case o condomìni), svolti da Aziende di giardinaggio e manutenzione del verde, pagati in maniera tracciabile (mediante bonifico, pagobancomat, carta di credito o assegno) dietro emissione di regolare fattura. Se si installa il “tetto verde” in un condominio, per es. sulle solette che coprono i garage, la convenienza è eccezionale, perché ciascuno dei condòmini può detrarre il 36% di 5.000 euro.
Funziona così: il sopralluogo del tecnico dell’Azienda di giardinaggio e manutenzione del verde incaricata, il progetto che stila subito dopo, tutti i materiali utilizzati, la manodopera e le piante inserite vanno regolarmente fatturati e saldati con pagamento tracciabile entro il 31 dicembre 2021 (salvo proroghe del Bonus). L’importo verrà portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi 2022, scalando il 36% della cifra saldata. Nel caso di un intervento condominiale sarà l’Amministratore di condominio a recapitare, entro il mese di marzo 2022, a tutti i condòmini l’importo da portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi 2022 sui redditi 2021. Il privato dovrà invece conservare la fattura dell’Azienda o Centro Giardinaggio e la ricevuta del pagamento tracciato e consegnarle al Caf o al commercialista.
Cosa comprende il Bonus Verde
La detrazione del 36% abbraccia tutte le spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte (giardini, terrazzi, balconi) di abitazioni già esistenti – purché si tratti di un “radicale rinnovamento” o di una “sistemazione a verde ex novo” –, nonché la realizzazione di recinzioni e impianti di irrigazione. Sono poi autorizzate – appunto – le realizzazioni di copertura a verde di giardini pensili, e i lavori di recupero del verde di giardini privati di interesse storico.
Si possono detrarre tutti gli interventi straordinari di sistemazione a verde, consistenti nel sostanziale rinnovamento di un giardino già esistente. Nel Bonus Verde vengono ricompresi anche gli acquisti di piante e arbusti finalizzati a questo “radicale rinnovamento”, e – appunto – la riqualificazione di prati.
L’agevolazione spetta anche senza una ristrutturazione edilizia in atto e senza alcun titolo abilitativo (tipo Scia ecc.): è sufficiente conservare le fatture delle ditte che hanno realizzato l’intervento e la ricevuta del bancomat o del bonifico di pagamento.